IL RADICALE

ARTE AMBIENTALE

Gianni Pettena, Tom Kass, Robert Smithson, Lawrence Alloway . Spiral Jetty, 1972
Gianni Pettena, Tom Kass, Robert Smithson, Lawrence Alloway . Spiral Jetty, 1972

ROBERT SMITHSON

(1938-1973)


Tra i più noti esponenti della land art nordamericana, Smithson ha influenzato successive generazioni di artisti anche per le sue ricerche e i suoi studi come critico, incentrati sugli aspetti diversi del territorio e sui possibili interventi su di esso.  Inizialmente pittore, influenzato soprattutto dalla pop art, si avvicinerà poi ai minimalisti con un tipo di scultura che studiava i riflessi e le strutture cristalline.  Introduce con questo il concetto di entropia, fondamentale nel suo lavoro, intesa come la ricerca di un equilibrio tra opposti quale l’ordine e il caos, la distruzione e il rinnovamento, i non-luoghi (non sites) e i possibili interventi sul contesto (earthworks).  Luoghi e non-luoghi (sites/non-sites) definiranno il suo lavoro intendendo con i primi la azioni di trasformazione di un contesto, con gli altri la documentazione fotografica di un ambiente, naturale o meno, di cui era possibile esporre reperti (rocce, vetri, terra) nelle gallerie.  Oltre ai suoi famosi earthworks come Asphalt Rundown, realizzato in Italia nel 1969, Partially Buried Woodshed (1970), la gigantesca Spiral Jetty (1970) sul Great Salt Lake nello Utah, Broken Circle/Spiral Hill (1971), di fondamentale importanza furono i suoi studi sul Central Park di New York e sulla landscape architecture, in cui si proponeva costantemente il parallelo/confronto tra il ‘pittoresco’ del XIX° secolo (e le invenzioni di F.L.Olmsted) e la realtà del contesto fisico degradato, prima della costruzione del parco stesso, e in seguito, per le conseguenze del suo inserimento in un contesto urbano in continua evoluzione.

www.robertsmithson.com