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TUNNEL SONORO

1966

In anni in cui il confine tra le discipline artistiche era volutamente labile o incerto, se non inesistente, Pettena aveva consuetudine con la musica sperimentale, tanto da realizzare opere insieme ad alcuni musicisti quali Vittorio Gelmetti, Giuseppe Chiari, Davide Mosconi e la MEV (Musica Elettronica Viva) per cui fu ideata questa performance 'sonora' . D'altra parte, il suono è nell'opera di Pettena una componente da lui considerata fondamentale per la definizione di una spazio, come lo è nell'osservazione di uno scenario naturale o nella collocazione di un'architettura costruita. Componenti che si fondono nell'idea di questa performance che trae la sua ispirazione dalla musica sperimentale di quegli anni ma si definisce poi, sia per la presenza del corpo in movimento nello spazio sia per il rapporto/confronto con la natura: qui il suono del vento prodotto artificialmente dal movimento del corpo 'preparato' all'interno del tunnel, una foresta costruita a misura d'uomo, una sequenza spaziale e insieme musicale. "Non solo il vento può 'suonare' una foresta un corpo in movimento può imitare, sostituirsi al vento…" G.P.